Assieme a Binelli è stato l’ultimo ad aggregarsi al gruppo, a settembre inoltrato. Eppure ‘Gus’ e lui, Matteo Zanata da Treviso, hanno dato un contributo importantissimo nella bella vittoria di sabato ai danni di Santarcangelo, che ha momentaneamente portato la Salus in testa al girone assieme ad altre quattro formazioni. Ala di 198 centimetri, classe 1990, a Bologna da tre anni, dopo un’estate tra provini e la possibilità di rientrare nei dodici della prima squadra della società in cui ha concluso la trafila delle giovanili, ovvero la Fortitudo, ha scelto l’esperienza in C Dilettanti e la Salus. Un anno di transizione per giocare e portare a termine gli studi, ma non solo.
Dunque, Zanata, come primo approccio in un campionato senior non c’è male.
“Nei primi allenamenti mi ritrovavo un po’ spaesato, c’erano un livello di fisicità e caratteristiche di gioco completamente differenti rispetto all’under 19 e dovevo ingranare. Con i compagni mi sono trovato subito bene e contro Persiani, Ramini e Bernagozzi avevo già giocato nei derby con la Virtus. Il primo impatto in campionato è stato positivo, anche se a dire la verità inizialmente non sapevo cosa aspettarmi”.
Dalle giovanili della Fortitudo alla Salus, qual è stato il percorso estivo?
“In estate ho fatto molti provini: con squadre della provincia, come Budrio, ma anche a Forlì e ad Ostuni in A Dilettanti. La mia ufficializzazione alla Salus è arrivata tardi perché anche alla Fortitudo mi avrebbero potuto tenere nella rosa dei dodici, tanto che con loro sono andato in raduno ad agosto”.
E poi?
“Quest’anno devo dare la maturità all’istituto tecnico aeronautico, e non volevo cambiare scuola e città, di nuovo. Ho dovuto anche fare una selezione delle ore da dedicare al basket: in A Dilettanti avrei fatto due allenamenti al giorno mentre con la Salus ho più tempo per lo studio. E a Bologna, poi, mi trovo bene. L’aeronautica è la mia passione ma mi piacerebbe sempre di più tentare con il basket, visto che adesso sta andando bene”.
Avete fatto una buona partenza. Com’è l’ambiente?
“I compagni sono tutti molto contenti e carichi. Io mi sono trovato bene con il coach anche se forse all’inizio mi voleva utilizzare più da pivot, come nelle giovanili. Binelli? Tutto ok anche con lui, a parte un po’ di ‘nonnismo’ (scherza): dal passargli sempre la palla, o andare a prendergli la borraccia o al taglio dei capelli. Tutte cose già sperimentate quando mi allenavo con la serie A”.
Quali sono i suoi obiettivi per questa stagione?
“Non mi pongo obiettivi specifici, spero di fare sempre meglio, partita dopo partita. Devo lavorare un sacco su palleggio e tiro da fuori: faccio delle gran sedute di tiro, mi piacerebbe diventare un ‘tre’ e salire gradualmente di categoria. Quest’anno, però, devo finire la scuola. Il prossimo spero di allenarmi e crescere ancora”.
E a livello di squadra, quali sono le potenzialità?
“Come obiettivo di squadra sarebbe bello riuscire ad arrivare alla promozione, per riportare la Salus in B Dilettanti”.
Il Resto del Carlino - Giovedì 22 ottobre 2009
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