Cuore e tecnica, ma soprattutto cuore. Michele Bacchilega, medicinese, è il 'manico' più giovane del campionato di C Regionale con i suoi 26 anni. Allena a Morciano, è al suo primo anno da senior e ha il temperamento di un ragazzo che ha davanti a sè una bella occasione e non vuole lasciarsela sfuggire. "Io penso che la pallacanestro sia per il 70 per cento cuore e per il 30 tecnica: in campo ci vogliono gli attributi e io cerco sempre di trasmettere il massimo della voglia" a un gruppo composto da gente di talento come Tarquinio e Poli e d'esperienza come Carera e Morandotti. Morciano ha un bilancio di due vittorie in sei gare ed è in ripresa dopo lo 'scotto' iniziale.
Allora, Bacchilega, nell'ultima giornata ha vinto contro la sua ex squadra.
"Ci tenevo particolarmente. I Flying Balls sono una società a cui devo tanto e 'Gil' Alberici è una persona a cui devo tutto a livello cestistico: se ora sono qua è anche merito suo. Era da una settimana che aspettavo l'incontro e nel prepartita ho chiesto ai miei una promessa. A fine gara mi hanno fatto notare di averla mantenuta e la prima telefonata che ho ricevuto era di un amico che mi diceva che l'allievo ha battuto il maestro...".
Lei è alla prima esperienza senior, che tipo di allenatore è?
"Cerco sempre di buttare il cuore oltre l'ostacolo, a volte sembro molto esagitato ma lo faccio per trasmettere la carica ai ragazzi. Nel prepartita cerco sempre qualche frase-perla per spronarli e caricarli a dovere. 'Signori, andiamo in guerra, andiamo a vincere questa battaglia', cose di questo tipo".
Allena un gruppo con giocatori più esperti di lei. La seguono?
"Soprattutto i 'vecchi' hanno il massimo rispetto e grande attenzione, danno sempre tutto e si attengono alle linee guida che cerco di trasmettere. Mi confronto tantissimo con Morandotti, che avrebbe dovuto anche allenare il gruppo, oltre a giocare, ma poi mi ha lasciato le redini".
Da piccolo, magari, sognava di allenarli certi giocatori.
"Da piccolo sognavo di fare il cuoco, e per un certo periodo l'ho anche fatto. E la mia grande passione è il motociclismo: Valentino Rossi è uno dei miei idoli".
E allora com'è iniziata la carriera da allenatore?
"In modo casuale, ho iniziato a Medicina a 18 anni e poi sono cresciuto con 'Gil'. E degli allenatori che ho potuto conoscere ho una grandissima stima di Mauro Procaccini".
Chissà che soddisfazione, il primo successo in C Regionale.
"La prima vittoria, con l'Aics Forlì, rimarrà un gran bel ricordo: l'emozione è stata tanta. Ma mi sarebbe piaciuto vincere all'esordio contro Medicina".
A 26 anni non si pone limiti.
"Limiti non ce ne sono, ma ovviamente il nostro obiettivo è di entrare ai playoff. Il girone romagnolo è bello, ma la classifica è cortissima: anche vincendo diverse partite, si corrono dei rischi".
Il Resto del Carlino - Giovedì 19 novembre 2009
Etichette:
Basket C Regionale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento