A sedici anni non capita a tutti di ritrovarsi con lo stesso soprannome del proprio allenatore. Caso più unico che raro o segno del destino? "Me lo affibbiarono quando ero piccolo perchè i compagni dicevano che ero il pupillo di 'Bebo ' Breveglieri", chi parla è Alberto Cilfone, 'Bebo' appunto, proprio come Roberto Breveglieri, suo allenatore ai tempi delle giovanili in Fortitudo. "Gioco a basket da quando avevo cinque anni, nel Triumvirato assieme al mio amico Sighinolfi, ma è da sei che tutti mi chiamano così", precisa Cilfone, da due anni e mezzo alla Pontevecchio. Dove, oltre a giocare, coltiva la sua grande passione, che è proprio quella di allenare.
Dopo due da assistente, questo è il suo primo anno da capo allenatore del gruppo Under 17 Elite. "Il mio più bel ricordo risale all'anno scorso, quando siamo arrivati a un passo dal titolo regionale Under 15. Da grande mi piacerebbe allenare, assolutamente: è una passione che mi porto dentro da quando ero piccolo. Come riferimento ho sempre preso i tecnici che ho avuto in prima persona e il mio modello è Alessandro Zannini, ex Fortitudo: posso dire che fondamentalmente mi ha insegnato tutto quello che so. A livello europeo Messina è un esempio per tutti. Nei miei schemi uso spesso il doppio pick and roll centrale, che usa Markovski, ma qualcosina ho 'rubato' anche ad Augusto Conti". Una doppia veste per 'Bebo' oltre che nel basket anche nella vita di tutti i giorni: gioca e allena, studia e lavora. "Studio sotto la facoltà di scienze politiche e do una mano ai miei in tabaccheria. Tifo Fortitudo, sono un malato di musica e ascolto veramente ogni genere ma altri hobby non ne ho, se no ci vorrebbero giornate da trenta ore".
Questa è la terza stagione in C Regionale per l'ala di 195 centimentri, con una chioma che non passa proprio inosservata. Nell'ultima giornata ha messo a segno 22 punti, che però non sono bastati a evitare la quinta sconfitta consecutiva. "Siamo giovani e stiamo metabolizzando il sistema di gioco di coach Espa, ma ho fiducia: dobbiamo sbloccarci con una o due vittorie per riuscire a ingranare".
E poi c'è il torneo Anspi (quello delle parrocchie), per vivere il basket nella sua essenza più pura, di semplice divertimento. Quella tra il suo Don Orione Castenaso e la Fortitudo Over Limits di Marco Calamai è una sfida ricorrente. "Abbiamo vinto cinque volte il campionato italiano e tre la coppa, con una serie smisurata di successi consecutivi, ma tutto era nato come un passatempo tra amici. Le partite con gli Over Limits? Noi impariamo il rispetto e loro si integrano attraverso il gioco, in campo prevale l'amicizia e questa è la cosa più bella. Poi se di là c'è il Pozzecco della situazione la sfida diventa ancora più stimolante". Ma quale carriera viene prima, allenatore o giocatore? "Finchè posso continuo a giocare: sarò il classico quarantenne che si batte nei campi in Promozione".
"Mi fa piacere che abbia intrapreso la strada di allenatore. Io smetterò prima di lui e così a Bologna ci sarà un altro 'Bebo' che allena", si augura l'altro 'Bebo', Roberto Breveglieri.
Il Resto del Carlino - Venerdì 13 novembre 2009
Etichette:
Basket C Regionale
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
0 commenti:
Posta un commento