“Fino a qualche anno fa eravamo in una palestra in cui potevamo allenarci solo su una metà del campo, perché nell’altra metà pioveva dentro. Se penso che adesso gioco nel salotto del basket bolognese, in Furla, e poi in D: è un bel cambiamento, no?”. Luca Marinelli è al Cvd dal 2002, dai tempi della Prima Divisione. Il pivot, classe 1975, di quel gruppo è l’unico rimasto, anche se ormai da qualche anno, in primavera, annuncia a tutti che si ritirerà. “Questo è l’ultimo” è una frase che in tanti gli hanno sentito pronunciare. “Un po’ per infortuni, un po’ per motivi anagrafici dico che sarà l’ultimo. Ma poi il presidente Massimo Casanova viene da me e, mentre beviamo un caffè, troviamo la soluzione per prorogare di un anno. L’emozione che c’è durante gli allenamenti, in spogliatoio e nel prepartita è qualcosa di veramente importante per me”.
Ne è valsa la pena di prorogare: il Cvd è nelle posizioni di vertice. “Quest’anno abbiamo tanti giovani, molto bravi e volenterosi, che ascoltano noi vecchi. Tutto va per il meglio e, inutile nasconderlo, ci teniamo veramente ad arrivare primi”, racconta ‘Marino’, centro vecchia maniera. “Per me il pivot deve prendere i rimbalzi, portare i blocchi e dare la palla in mano al play. A chi assomiglio? Forse, da tifoso della Fortitudo, direi a Leon Douglas, uno che metteva l’anima in campo e faceva del gioco fisico una delle sue caratteristiche”.
“Luca – racconta il presidente Casanova – è un giocatore completamente disinteressato al protagonismo: non l’ho mai sentito chiedere i punti fatti, ma i rimbalzi presi”. Però il record in carriera se lo ricorda eccome. “Non ho molti punti nelle mani, ma ne feci trentasei contro Vergato quando ero alla Masi, dove ho fatto le giovanili. Poi mi sono trasferito per lavoro sei anni in Toscana, dove non ho mai giocato, e solo quando sono tornato ho ripreso nell’altra sponda casalecchiese, al Cvd. Il derby con la Masi lo sento molto per un fattore prevalentemente cittadino”.
Marinelli è carabiniere e si è sposato da appena due mesi. “Devo ringraziare mia moglie: tra lavoro ed allenamenti non sono sempre a casa la sera. Nel tempo libero mi piace molto cucinare e invitare gli amici a cena, e poi c’è il ciclismo, che è il mio sport preferito. Mi piace praticarlo e anche seguirlo e in maggio, playoff permettendo, faccio qualche capatina nelle Dolomiti per vedere qualche arrivo in vetta”. Questo sarà il suo ultimo anno? “Vediamo come va la stagione. Poi mi vedrò con Massimo, prenderemo un caffè e decideremo”.
Il Resto del Carlino - Giovedì 18 febbraio 2010
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