Ha le idee chiare per il futuro, un po’ di faccia tosta e voglia di imparare, ma soprattutto di divertirsi. Andrea Piccinini, play del Castiglione Murri, è al primo vero anno tra i grandi ma si è inserito bene, più di quanto possono dire i numeri, nella realtà della C Dilettanti. Del resto, lui è uno dei giovani su cui la società punta per i prossimi anni e anche se è un rookie le responsabilità non mancano. “Contro Castelfranco la squadra mi ha lasciato l’ultimo tiro e l’ho sbagliato. Il peso delle responsabilità c’è e si sente, forse l’anno scorso quel tiro l’avrei messo, ma bisogna limare queste imperfezioni. Questa stagione mi sta insegnando tanto, c’è una differenza abissale tra il campionato Juniores e la C1”. Juniores ovvero giovanili, e dunque Virtus, dove Piccinini ha iniziato a nove anni ed è rimasto fino a due stagioni fa, prima dell’arrivo al Murri. “L’anno scorso è stato bellissimo. Marco Savini, con una squadra fondamentalmente non eccezionale, ha portato il Castiglione dove non era mai arrivato, alle finali nazionali. Ho avuto tanti allenatori bravissimi, ma lui mi ha capito più di tutti; adesso sta facendo bene anche alla Libertas”. Perché in campo ‘Piccio’ – questo il nome di battaglia – è un playmaker estroso. “Pozzecco – racconta – è il giocatore a cui mi sono ispirato mentre in Nba mi piace Iverson: due giocatori un po’ pazzi, un po’ come me, ma mi piace provare anche le cose difficili”. Terminata la scuola da geometra, ora è, almeno ufficialmente, in cerca di lavoro. “Però la cosa che mi piace di più è divertirmi, uscire la sera con gli amici e poi faccio il pr in discoteca. Se no passo le nottate a vedere l’Nba: mi piace Boston, soprattutto Paul Pierce e Kevin Garnett”. Magari il futuro sarà nel basket. “La pallacanestro –spiega – è la mia vita: ci gioco da dieci anni, fa parte di me”.
Anche al Castiglione, Piccinini, ha giocatori da cui imparare, senza bisogno del telecomando. “Bonetti e Gianasi mi aiutano in tutto e per tutto. L’ambiente è ideale per crescere, i compagni di squadra sono fantastici e i più esperti aiutano molto noi giovani, ci danno suggerimenti e lo spazio non manca. Non eravamo partiti benissimo, ma ci poteva stare: a parte Dallo e Tasso (Dalloca e Tassinari, ndr), il resto della squadra era nuova. Io penso che possiamo benissimo salire di categoria”. B Dilettanti, dunque, anche se Piccinini non si pone limiti. “Vorrei arrivare il più avanti possibile, magari in una buona B1”.

Il Resto del Carlino - Giovedì 14 gennaio 2010

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