"Quella che avete visto nell'ultimo quarto è la Virtus che voglio vedere per tutti e quaranta i minuti", Lino Lardo fornisce un esempio concreto della squadra che vuole in campo. L'identikit ha i lineamenti di una squadra che incassa appena 13 punti in un periodo e riesce a chiudere una partita tiratissima in proprio favore. Il tecnico della Virtus ha cambiato pochissimo, il minimo indispensabile, negli ultimi dieci minuti, dando ampio minutaggio a Collins, Moss, Vukcevic, Sanikidze e Fajardo: è questo il quintetto che ha guidato la rimonta, dopo le difficoltà del terzo periodo. "Se la vittoria è meritata? Certo, intanto vince chi fa un punto in più, e finalmente in un finale così i due punti vengono in mano nostra. Parlare di merito? Allora potremmo parlare di altre partite in cui saremmo stati noi a meritare di più. Penso che il quintetto dell'ultimo quarto, pur giocando tecnicamente non benissimo, ha fatto vedere quella che sarà la Virtus, una squadra tutto cuore e grinta. Dobbiamo giocare così quando andiamo in difficoltà e oggi abbiamo ottenuto un successo importante".
Nel finale, però, Pesaro ha avuto il tiro della vittoria con Flamini. "La squadra deve crescere, intanto siamo riusciti a fare nostra una partita che sembrava scivolarci di mano. Senza Van Rossom e con Hicks fuori partita, il mio collega è riuscito a sfiorare il colpaccio e devo fargli i complimenti. Però colgo anche le cose buone, come il nostro inizio arrembante, in cui li abbiamo aggrediti. Per assurdo è stato un inizio troppo buono per riuscire ad andare avanti a quei ritmi, dopo ci siamo disuniti in attacco e gli abbiamo permesso di rientrare. Ma anche sul pick and roll abbiamo fatto una scelta buona, tanto che Green, che sembrava avere in mano la partita, ha messo un solo canestro da tre, e Williams non ha fatto canestri facili. A Green avremmo potuto concedere anche 30 punti, l'importante era impedirgli di innescare i compagni; la marcatura di David (Moss, ndr) su di lui l'abbiamo tenuta proprio per l'ultimo quarto".
Le decisioni arbitrali hanno pesato sull'andamento della gara, ma coach Lardo non tratta, per abitudine, l'argomento. "Da quando faccio l'allenatore non ne parlo mai. Sono stato giocatore, so quando i miei sbagliano, so quando sbaglio io e quando gli arbitri: parlarne non giova al movimento, sarebbe più costruttivo fare riunioni con arbitri e allenatori per confrontarsi, semmai. E poi io devo pensare solo a far crescere i miei".
L'analisi passa poi a Collins, il fulcro del gioco bianconero. "Per lui era una partita difficile dal punto di vista mentale ma nel finale ha messo un canestro importante, quando sembrava fuori gara. Dobbiamo avere pazienza e fiducia, adesso abbiamo due partite per chiudere nel migliore dei modi questa prima parte del campionato".
Con la squadra a ranghi quasi completi, col solo Blizzard out, Lardo spera in ulteriori progressi, per vedere la vera Virtus. "Spero che questo periodo - conclude - ci aiuti soprattutto nel futuro: noi non abbiamo nè un primo nè un decimo uomo, tutti sono coinvolti nel nostro sistema di gioco, non dobbiamo avere pause e anzi continuare a sacrificarci. Oggi, ad esempio, abbiamo tirato non benissimo da tre e dovremo cercare di essere più continui. Quel che conta è che ognuno deve avere una fame pazzesca di mangiarsi il proprio avversario, così sarà la vera Virtus".

Il Resto del Carlino - Lunedì 11 gennaio 2010

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