Alle pagine del libro iniziato quest’estate, Filippo Saccaro spera di aggiungere altri capitoli tra qualche mese. La Bsl, la squadra in cui gioca da cinque anni, è seconda in classifica, ma lui vuole portarla un gradino più in alto. “Il nostro obiettivo è di andare su, con la filosofia che ci sta dietro, che è quella di far crescere i nostri giovani. Non sarà facile perché c’è Roveleto che è una spanna sopra le altre e prima o poi ingranerà anche Cento; noi dobbiamo puntare al primo posto perché è giusto che sia così, ma verosimilmente possiamo arrivare terzi. La formula di quest’anno premia maggiormente i playoff: sono contento, è lì che si fa la pallacanestro più avvincente”.
‘Sacca’ prenota un futuro dall’altra parte della scrivania. “Mi piacerebbe rimanere all’interno della famiglia e cercare di ricoprire quel ruolo che adesso non esiste, una figura di riferimento tra allenatore e presidente, il diesse. È un’idea di quest’estate, qualcuno è d’accordo e qualcuno meno, ma ci penserò quando non avrò più voglia di giocare”. Ala, classe 1980, è cresciuto nel San Mamolo, società in cui ha anche allenato (ha il tesserino dal 1998). “Sono molto legato alle mie radici. Al San Mamolo ho conosciuto una persona fondamentale per la mia crescita come Massimo Bertacchi e ho vinto un titolo regionale Juniores, in una finale in rimonta contro la strafavorita Salsomaggiore, con bomba finale di Masini: un’emozione indescrivibile. Non escludo, poi, che un giorno si possa provare a rimettere assieme il gruppo che vinse la serie D; mi piacerebbe coinvolgere Ferracini e Luca Bertacchi”.
Al San Mamolo è legato il racconto abbozzato in estate. “Due anni fa - spiega – siamo arrivati a 12 minuti dalla C1: la nostra stagione è terminata in semifinale al PalaDozza, in gara tre. Sapevo che il Castiglione stava per rilevare il San Mamolo, che deteneva ancora il mio cartellino: giocavo contro la squadra che sarebbe diventata la mia proprietaria in caso di promozione. Sconfiggendo il Castiglione, invece, avrei salvato la mia società: alla fine per la salute del San Mamolo, che adesso è allenato da uno dei miei migliori amici, è stato assolutamente meglio così”.
Laureato in scienze statistiche, si occupa di web analytics, ovvero analisi di dati, statistiche web e ottimizzazione dei siti, anche di quello della Bsl. Appassionato di musica anni Settanta, fidanzato (“la mia ragazza si sta specializzando in ortopedia e io penso di essere la sua cavia preferita con tutti gli infortuni che ho avuto”), segue il basket a trecentosessanta gradi. “Fino all’anno scorso ero impressionato da Vujcic, che secondo me è il miglior lungo in Europa. L’Nba mi piace molto perché chi la commenta è coinvolgente e ha sempre qualcosa da raccontare. Da giovane ero innamorato di Tim Duncan, mi piace moltissimo Garnett, ma quando ho iniziato a giocare da lungo l’ho fatto perché vedevo Hakeem Olajuwon. Seguo anche il basket locale: dopo oltre dieci anni a livello senior conosco qualcuno in ogni squadra e passo i lunedì a leggere cos’hanno fatto”.
Il Resto del Carlino - Giovedì 14 gennaio 2010
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Basket C Regionale
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