“Sarebbe stato meglio vincere, ma a livello personale è stata una bella soddisfazione perché così tanti punti non li avevo fatti negli ultimi anni”. E i diciassette realizzati domenica da Fabio Pasquini sarebbero potuti essere anche di più, se non ci fosse stato il quinto fallo personale a toglierlo dal campo a un paio di minuti dal termine nel match contro Fossombrone. A livello realizzativo è la sua migliore prova degli ultimi anni: nelle tre stagioni in C1 a Budrio, il pivot di 203 centimetri dell’E’ Vita non si era mai spinto così in alto. Facendo un tuffo nel passato si può trovare di meglio, ma bisogna tornare a novembre 2004, al suo primo anno tra i grandi: 21 punti in un derby vinto dai suoi Stars contro i Flying Balls. Ne è passato di tempo dalla D al presente, vale a dire una B Dilettanti da protagonista, e nel mezzo ci sono anche studio e lavoro.
“Raggiungere la B Dilettanti è stata una bella soddisfazione, anche perché nel frattempo ho studiato e lavorato. Mi sono laureato a dicembre in Economia e professione, adesso lavoro tutto il giorno nello studio di un commercialista ma non ho abbandonato i libri: l’anno prossimo devo dare l’esame per diventare dottore. In allenamento ho imparato da chi mi era davanti: uno su tutti, Stefano Zampiga, che mi ha aiutato molto nell’inserirmi in una categoria diversa da quella a cui ero abituato, la D”. Adesso si fanno apprezzare i frutti dell’impegno. “Ho lavorato buona parte dell’estate – confessa – con coach Giuliani per migliorare e avere un impatto più fisico per la categoria superiore. Per sfondare, secondo me, non bisogna credere troppo in se stessi: va bene crederci, ma senza montarsi mai la testa. Io prendo tutto quello che viene col sorriso e comunque cerco sempre di fare meglio. I punti di domenica? Non sarà certamente una partita giocata bene a farmi cambiare”.
Giocare col sorriso significa anche essere positivi. “In campo cerco sempre di portare il massimo rispetto per avversari e arbitri ed essere corretto. Vedo il basket come un gioco, non come questione di vita o di morte. Non ho mai preso tecnici o espulsioni, fino a quest’anno, quando mi hanno fischiato un tecnico per simulazione contro Civitanova”. ‘Pasqua’ ha mosso i primi passi all’Atletico Borgo, poi ha giocato due anni nella Fortitudo, giusto il tempo di vincere nel 2000 lo scudetto Allievi (“è il ricordo più bello assieme alla promozione dell’anno scorso, in entrambi i casi ero in squadra con Legnani”) e quindi è passato alla S.G. Fortitudo. “Lì ho conosciuto Giovanni Lensi: ho avuto ottimi rapporti con tutti i miei allenatori, ma a lui sono legato perchè ha creduto in me e mi ha trasmesso fiducia”. Tifoso della Effe, fan di Smodis, il suo futuro è a Budrio. “Il gruppo è fantastico, siamo tutti amici e usciamo anche insieme. Adesso vogliamo posizionarci bene in classifica in vista dei playoff, ma avremo molte trasferte difficili. Ci sarà da lavorare”. Ma ormai, Pasquini, ci ha preso l’abitudine. Il problema, semmai, è cercare di fermarlo.

Il Resto del Carlino - Giovedì 21 gennaio 2010

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