Un’altra incompiuta: i Warriors perdono nel finale contro gli Elephants Catania (34-41) e rimediano così la terza sconfitta in altrettante partite. Ancora una volta i Guerrieri escono battuti al termine di una gara giocata alla pari, ma che ha sempre visto al comando gli etnei. Nel secondo tempo i biancoblù sono cresciuti, fino ad arrivare all’ultimo drive con la possibilità di vincere, proprio come all’esordio con gli Hogs, ma il lancio del quarterback Esposito è stato intercettato. Al di là dell’episodio finale, la prova nel complesso è stata poco convincente.

Nonostante l’orario insolito – calcio d’inizio alle 12,30 – la risposta del pubblico è positiva, con mille spettatori sulle tribune del ‘Bernardi’. Gli Elephants vanno a segno già nel primo drive con la ricezione di Morgan, quindi i Guerrieri pareggiano con la corsa di Haller per il 7-7 di fine primo quarto. Una grande giocata sull’asse Kovalcheck-Cunningham riporta in vantaggio Catania che, dopo la corsa di Esposito a 2’ dal riposo, chiude il primo tempo sul 14-21 con Morgan che riceve il lancio di Kovalcheck e sfugge a Burns, ancora una volta al di sotto delle attese.

In avvio di secondo tempo è Cunningham a lanciare per Kovalcheck, trovando impreparata la difesa felsinea (14-27). La replica dei Guerrieri è tutta nei muscoli e nelle gambe di Haller che approfittando dei varchi aperti dai compagni va due volte in meta per il 26-27 (fallite entrambe le trasformazioni da un punto) all’inizio dell’ultimo quarto. Poi, a 5’ dal termine, gli Elephants volano col gioco aereo di Kovalcheck fino al 26-41. Gara chiusa? No, perché Esposito pesca Burns e poi trasforma da due. Segue un attacco a vuoto di Catania e per i Guerrieri si presenta l’occasione di riaprire l’incontro. A 30” dalla fine, però, Esposito viene intercettato per la terza volta e la gara si chiude sul 34-41.

“Stiamo cercando di capire cosa non funziona – afferma coach Knight – perché questa è sicuramente una sconfitta che brucia. Più che un leader, ci manca qualcuno che sia in grado di trascinare la squadra. Oggi Jason (Haller, ndr) ha dato anche una mano in difesa e in generale ha fatto un partitone, ma se guardo alla prova di Catania è evidente che da loro i tre americani sono stati decisivi. Nel finale, grazie ai kick-off, siamo arrivati vicini a strappare qualcosa che all’inizio non avremmo meritato”.

Il Resto del Carlino - Domenica 11 aprile 2010

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