Senza entusiasmare la Canadian Solar arriva all’ultima azione con la palla della possibile vittoria, ma a uscire vittoriosa è una Cantù che nel secondo tempo ha quasi sempre comandato nel punteggio. La Virtus non ha mollato e l’impegno non è mai mancato, ma nello scontro diretto per il secondo posto era lecito attendersi qualcosa in più, un ulteriore passo in avanti. “Oggi abbiamo affrontato una squadra che sul campo si è dimostrata più forte. Noi abbiamo giocato sottotono – ammette coach Lardo a fine gara – ma a volte è il caso di fare i complimenti agli avversari, come oggi a Cantù che ha disputato un’ottima partita. Hanno confermato quello che sapevamo, che sono in buona forma, mentre noi, dopo una bella striscia di risultati e in un momento positivo del nostro campionato, non siamo stati all’altezza di una partita così importante”.
Una prestazione, quella offerta da Vukcevic e compagni, inferiore anche a quella di una settimana fa con Ferrara. “Rispetto a sabato scorso posso dire che eravamo leggermente indietro in difesa pur mantenendo intensità. Certo Cantù è una squadra forte, anche se tutti continuano a dire che è una sorpresa. È invece a tutti gli effetti una bellissima realtà, una formazione che gioca con autorevolezza e sta dimostrando una forma invidiabile”.
Il successo, comunque, è sfumato di poco. I lombardi non si sono mai spinti oltre il +8 e nel finale tutto si è giocato sugli episodi, complici anche gli errori dalla lunetta di Mazzarino e soci. “Si è anche visto che magari, se fossimo stati leggermente più attenti – si rammarica il tecnico della Canadian Solar – avremmo potuto farcela. Ma per una volta voglio pensare che il risultato non sia frutto di demeriti nostri, ma di meriti dei nostri avversari, che sono riusciti a non farci giocare come volevamo”.
Lardo non ha avuto da tutti quel che si attendeva. “Io voglio pensare – continua – che il nostro campo sia un nostro punto di forza, non una debolezza. Le partite che abbiamo perso qui e sono state sempre contro squadre importanti o in forma, sarebbe bello che il nostro palazzo diventasse davvero un fortino inespugnabile. I tifosi credo ci abbiano sempre sostenuto, il fatto che siamo solidi anche in trasferta non vuol togliere nulla al nostro campo. La realtà è che per vincere tutti dobbiamo giocare al cento per cento, noi oggi non l’abbiamo fatto e ci siamo trovati di fronte a una squadra più brava di noi”.
Nessun rammarico, poi, per le scelte legate all’azione conclusiva. “Ho chiesto a Dusan se se la sentiva di giocare l’ultimo pallone, mi ha detto di sì poi sfortunatamente l’ha persa. Penso fosse giusto affidargliela, si poteva prevedere che l’avrebbero raddoppiato, mi fidavo comunque della sua esperienza, poi è andata com’è andata, questa volta l’ha persa ma certo non gli capita spesso…”.
Passando ai singoli, i tre americani non hanno fornito il solito apporto. “Non mi piace parlare di italiani, comunitari o altro, ma della squadra. Quel che non mi è piaciuto molto – conclude Lardo – è che ci siamo slegati in attacco e non abbiamo giocato assieme: sull’impegno, invece, non ho dubbi. Cantù si è dimostrata caratterialmente più forte di noi. Moss? Dopo quell’infortunio non è facile rientrare in ritmo, ma speriamo torni lo smalto necessario per questo finale. Collins oggi ha avuto una pausa dopo buone prestazioni, come Hurd”.
Il Resto del Carlino - Lunedì 12 aprile 2010
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