Manca poco all’inizio dei playoff e Matteo Tassinari è pronto a destreggiarsi nel suo campo preferito. Quest’anno – lui che di campionati ne ha vinti a spasso per l’Italia, come a Latina, Ancona e Ravenna, senza dimenticare i due scudetti giovanili vinti con la Virtus – avrà anche la responsabilità di essere il capitano del gruppo nonchè uno degli elementi di maggiore esperienza del Castiglione Murri. Insomma, gli stimoli non mancano a uno come il ‘Tasso’, ala classe 1973, a cui non piace perdere. “Sono molto competitivo. Anche se gioco a carte con gli amici, o a tennis a livello amatoriale, perdere è un argomento che non mi interessa molto…”. E in un gruppo con parecchi giovani, lui si fa spesso sentire. “Neanche in allenamento mi piace perdere: io e gli altri senior ci arrabbiamo e li riprendiamo. I giovani devono portare pazienza con noi così come noi, che veniamo da una scuola più severa come mentalità, con loro. Ma sono certo che ai ragazzi fa bene e li aiuterà a crescere”.

Parola di uno che da giovane ha girato per l’Italia. “Avevo iniziato col calcio, ma poi essendo altino ho provato col basket alla Pontevecchio. Poi il mio prof di ginnastica conosceva Piero Bucchi e ho fatto tutte le giovanili in Virtus, con gente come Valli e Consolini, facendo allenamento anche con Danilovic e Richardson; a me piaceva tanto Brunamonti. A livello senior ho fatto quattro anni in B2 a San Lazzaro e poi un anno bellissimo in B1 in Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto, dove da neopromossi perdemmo due volte la finale per salire. Quell’anno i miei compagni coniarono il soprannome ‘Tax’, perchè in squadra c’era Tommaso Tasso: ero in squadra anche con Soragna, Li Vecchi e Rombaldoni. Ci sarebbero riusciti l’anno dopo a salire. Io poi ho continuato con Ozzano, Castenaso, Latina, Ancona, cinque anni a Ravenna e poi da tre sono al Castiglione. La squadra mi piace, è fatta veramente molto bene, un bel mix; adesso non dobbiamo montarci la testa ma semmai migliorarci in vista dei playoff”.

A ottobre saranno trentasette, cosa l’aspetta in futuro? “Ho il tesserino da allenatore e in passato a livello giovanile ho già allenato. Un giorno molto lontano smetterò di giocare e sì, mi piacerebbe riprendere: anche adesso seguo i vari corsi di aggiornamento”. Oppure un futuro da team manager, come ai tempi del Cus. “Quella è stata un’esperienza veramente fantastica. Da team manager ho seguito la squadra finchè ho potuto, vincendo due titoli. Prima, da giocatore, ne avevo vinti tre in sei o sette anni: non finivo mai l’università…”.

Il Resto del Carlino - Giovedì 8 aprile 2010

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