Sabato il derby salvezza con la Pontevecchio e a inizio 2010 la laurea specialistica in Ingegneria: è il momento di tirare le somme per Stefano Peri. Con i suoi venticinque anni, il play degli Stars è uno dei più giovani giocatori in circolazione a indossare la fascia di capitano, oltretutto per il secondo anno consecutivo. Un onore, per lui che da otto stagioni milita nelle fila delle 'stelle' - con un'esperienza di un anno ai Giardini Margherita nel mezzo, ma anche una responsabilità, visto che è uno degli atleti più esperti nel gruppo allenato da Cavazzoni. L'obiettivo della società è la permanenza in categoria, dopo la promozione ottenuta nel 2006/07.
"Il passaggio dalla D alla C Regionale è una di quelle emozioni che non ti toglie nessuno, quella stagione è stata incredibile, ma anche il risultato dell'anno scorso è stato una piacevole sorpresa". Ovvero l'ottenere una salvezza a cinque stelle e a costo zero, senza passare dai playout, dando realmente spazio agli under e con spese limitatissime. "Gli Stars - continua Peri - hanno sempre avuto questa politica che trovo bellissima di dare molta fiducia ai giovani e di non andare a cercare il giocatore scafato che risolve le partite da solo. Non percepiamo nulla e giochiamo per il gusto di giocare". Ed ecco che si delinea quello che viene chiamato il 'gruppo storico'. "Siamo tutti ragazzi - io, Tinti, Molinari e Cristoni - che abbiamo preso il basket come una cosa in più, un passatempo che ci piace molto. Siamo in squadra assieme ormai da anni, ci troviamo molto bene e abbiamo creato questo ambiente che piace anche ai più giovani. E' una realtà in cui c'è poca pressione ma tanta voglia di lavorare e i ragazzi che arrivano hanno la possibilità di giocare per davvero, anche se magari devono rinunciare a qualche rimborso spese".
Basket ma non solo, questo è un periodo di straordinari per il play, prossimo alla laurea in Ingegneria. "Se tutto va bene dovrei concludere a gennaio: ho analizzato il caso di un'azienda, sulla logistica esterna e l'outsourcing. Da 'grande' mi piacerebbe lavorare nell'attività di mio padre, che è ingegnere anche lui, altrimenti cercherò altre strade con il titolo che ho in tasca".
Il tempo per seguire la squadra del cuore, però, non manca. "Da quando avevo 6 anni fino all'anno scorso ho sempre fatto l'abbonamento alla Virtus. Quest'anno c'è un buonissimo allenatore, che stimo. Il gruppo ha meno talento ma lo vedo più amalgamato e concreto: può perdere ma anche vincere con chiunque".
E in cerca di concretezza sono anche gli Stars, ora nelle retrovie con due vittorie e sei sconfitte. "Tutti i nuovi arrivati mi hanno stupito e sono sicuro che anche quest'anno c'è della sostanza. Sabato con la Pontevecchio ci attende una partita importante, che non significa che siamo all'ultimo treno, ma è un buon treno da prendere. Le possibilità per fare bene ci sono ma tutte le squadre possono dire la loro e quindi per evitare i playout dovremo fare meglio dell'anno scorso".

Il Resto del Carlino - Giovedì 3 dicembre 2009

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