La Fortitudo riesce a fare il gioco che le è più congeniale e al Gira non resta che leccarsi le ferite in vista di gara due. Contento per la prova della sua squadra per le indicazioni ottenute al di là del più ventitrè finale e consapevole che sabato a Ozzano non sarà una passeggiata, Alessandro Finelli elogia tutti, primi attori e comprimari. “È stata un’ottima gara, direi positiva sia dal punto di vista difensivo che offensivo, forse una delle migliori della nostra stagione”, esordisce il tecnico biancoblù. Tra i dieci impiegiati ha una parola speciale soprattutto per il capitano, che anche le statistiche premiano con 23 di valutazione. Ma Finelli loda Lamma soprattutto per il carisma messo in campo. “Mi piace segnalare Davide a livello di leadership, perché sul campo dà un grande esempio e magari fa quelle piccole che non si vedono guardando i tabellini o la partita. Ad esempio si è preso cura di Prandin, perché dietro a quel 5/15 dal campo del giocatore del Gira ci sono i suoi anticipi e la sua aggressività. E in più da vero play è stato anche la guida del nostro attacco e tutta la squadra ha preso ad esempio il suo atteggiamento”.

Nel primo tempo la Fortitudo ha trovato pericolosità da tutti e ha mandato a segno i nove giocatori impiegati. Sicuramente un buon segnale, quando a tutto ciò si aggiunge il 64 per cento da tre ecco che la prova offensiva rasenta la perfezione. “Tutti – continua Finelli – hanno prodotto cose importanti. Da Malaventura, che è stato colpito da un virtus nel pomeriggio e ha giocato anche se non in perfette condizioni fisiche, a Micevic che è partito bene, trovando fiducia con quelle due triple. Sorrentino ha fatto un gran lavoro in ogni angolo del campo, e potrei continuare con Quaglia, bravo a dare respiro a Cittadini quando era gravato dai falli. Dalla panchina, poi, è uscita tutta l’esperienza di Muro e Gigena”.

Finelli – uscito tra i cori della Fossa – sottolinea l’unità del gruppo. “Sempre a testimonianza delle qualità morali che si stanno rafforzando nel gruppo, Muro oggi ha giocato senza maschera. Qualche rischio, a dire il vero, c’era, ma è un segnale: ha voluto giocare senza un attrezzo che avrebbe potuto limitarlo e tutto ciò dà fiducia al collettivo. In generale questa prova ci dà fiducia, perché abbiamo fatto buone cose con continuità”. Si pensa già a gara due. “Che vinci di venti o di uno – conclude Finelli – ai playoff non cambia niente e si riparte da zero. L’ultimo test esterno a Castelletto Ticino secondo me è stato mediocre e ad Ozzano mi attendo un approccio diverso”.

Il Resto del Carlino - Lunedì 10 maggio 2010

0 commenti: