Su Facebook Lorenzo Saccardin e Alessandro Maccaferri si sono registrati come fratelli, a suggellare l’amicizia che li lega. Sedici anni il primo, quindici il secondo, sono due dei prospetti più interessanti del vivaio della Bsl di Roberto Rocca. Assieme hanno partecipato alla spedizione per le finali nazionali di Bormio, dove l’estate scorsa hanno raggiunto il terzo posto nella categoria Under 15 Eccellenza, e ormai da tempo sono ‘abbonati’ ai raduni delle nazionali giovanili di categoria. E ad unirli, ovviamente, è anche il desiderio di giocare un domani ad alti livelli.

“La mia prima convocazione? Nel 2006, dopo la vittoria in una finale provinciale minibasket contro la Virtus, quando ho vinto la mia prima coppa. La nazionale è un motivo d’orgoglio ed è sicuramente emozionante; a Sanremo, al Jamboree, mi diedero la maglia numero otto e da lì mi sono affezionato”, racconta Saccardin, ala, classe 1994. Gli fa eco Maccaferri: “Ero felicissimo già quando il mio allenatore mi comunicò che ero nei cento giocatori scelti per le selezioni della Nazionale del 1995. Adesso che mi convocano nei sedici sono troppo contento. E tra una settimana si parte: a Lignano Sabbiadoro c’è il Trofeo delle Regioni”.

Se la canotta azzurra è un obiettivo prestigioso, l’esperienza di Bormio resta il ricordo più bello. “Di tutta la mia vita, in assoluto – non ha dubbi Maccaferri, play puro – e io sinceramente punto ad andarci anche quest’anno”. La squadra di Baffetti da outsider arrivò in semifinale e poi superò Pesaro, vale a dire la favorita alla vigilia del torneo. “L’anno scorso dopo un buon inizio – spiega Saccardin - c’era stato una specie di blackout e non avevamo grosse aspettative, anche se eravamo motivatissimi per questa esperienza assieme. Poi abbiamo vinto al debutto con Milano e nella finalina con la Scavo è arrivato il colpaccio, perché ci siamo dimostrati più gruppo e perché il nostro allenatore ci ha lasciato giocare senza pressioni, un fattore per me molto importante”.

I risultati alimentano le ambizioni ma i due giovani della Bsl hanno la testa ben salda sulle spalle. “La scuola va alla grande, non ho nessuna materia sotto. Mia mamma pensa più agli studi, mentre papà viene a vedere ogni mia partita. Lui ha una gran passione per il basket e me l’ha passata, infatti ho iniziato a giocare a quattro anni alla Virtus, con Gianni Giardini, uno dei migliori allenatori; mio fratello, invece, mi dice sempre che sono un fenomeno. ‘Sacca’ è un po’ il mio modello, mi ha cresciuto in tutti gli ambiti, nel basket e… con le ragazze”, racconta Maccaferri, che si ispira a Steve Nash. Prima di iniziare col basket, a otto anni, ‘Sacca’ andava a nuoto. “I genitori non vogliono che trascuri la scuola; faccio lo scientifico e vado bene. A San Lazzaro se a volte ho bisogno di saltare un allenamento non ci sono problemi, ma riesco a gestirmi abbastanza bene. Faccio anche due allenamenti a settimana con il Gira e mi diverto, è una bella squadra e anche l’atmosfera mi piace. Anche se sono abbonato alla Fortitudo da quattro anni”.

Il Resto del Carlino - Giovedì 25 marzo 2010

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