Ha un sapore speciale la vittoria del titolo regionale under 21 ottenuta martedì per coach Luca Ansaloni, e non solo perché è arrivata alla palestra ‘Alutto’, dove ha iniziato ad allenare la Salus. Superando in un derby avvincente lo Sport Insieme ha messo in bacheca il suo primo titolo al secondo anno di attività giovanile, quello stesso titolo che era sfumato in finale un anno fa.

Coach, ha qualche dedica?
“Ai ragazzi, tutti straimpegnati nei vari campionati, che hanno sempre messo in campo una gran voglia di ‘sbattersi’. Tra infortuni e cose varie spesso abbiamo giocato in sette o in otto e spero che questo sia servito a tutti per crescere e assumersi più responsabilità. Questo, poi, era rimasto l’unico traguardo per cui correvamo ancora”.

Cioè?
“La nostra stagione Under 19 è finita e col fatto che non sono più con la serie C rimaneva solo questo traguardo. Non rinnego quel che pensavo in fase di iscrizione, e cioè che il campionato Under 21 sia non dico inutile, ma dovrebbe essere sempre secondario agli impegni delle squadre senior, dove è giusto che si cimentino i ragazzi a quest’età. Ma non nego che è stata una bella soddisfazione: l’anno scorso ci eravamo fermati in finale col San Mamolo, che quest’anno abbiamo superato in semifinale, facendo vedere che valiamo qualcosa in più”.

Nei minuti finali i suoi giovani si sono dovuti autogestire.
“Credo che la mia espulsione (a 5’ dal termine, ndr), per quanto non volontaria, sia stata un fattore che ha coeso ancora di più i ragazzi, che così hanno tirato fuori più grinta. Gente come Tapia, Bernagozzi e Ramini si è fatta carico di trasmettere le linee guida, anche perché in panchina non c’era nessuno: l’Under 21 la seguo solo io. Al tavolo per fortuna avevo Maurizio Serapini, il nostro accompagnatore, che dopo la mia espulsione ha preso l’unico intervento che andava preso, inserendo Tapia che ha poi segnato i canestri decisivi”.

Da outisder lo Sport Insieme ha venduto cara la pelle, no?
“È una squadra tenacissima, con qualche giocatore di ottimo livello anche se tecnicamente e fisicamente c’è un po’ di differenza. Sono stati bravissimi nel non regalarci niente, chiudendo gli spazi e giocando con foga: è stato giusto vederli in finale, se la sono strameritata”.

E ora l’avventura continua, verso nuovi traguardi.
“Il 29, 30 e 31 marzo giocheremo a Rovigo in un girone con altre tre squadre, la prima si qualifica per le finali nazionali (lo Sport Insieme, invece, giocherà l’Interzona in Umbria, ndr)”.

Cosa l’ha spinta a rimanere dopo la fine dell’esperienza in C Dilettanti?
“Indipendentemente dalla delusione per i risultati, io alleno comunque altri gruppi più il minibasket. In questa attività ho un rapporto speciale con tutti i ragazzi e abbandonare tutto per cause non legate a loro non ci stava proprio. A me piace stare in palestra, mi sento a mio agio, e dopo aver perso un gruppo non ho trovato nessun nesso per lasciare le altre squadre e le soddisfazioni che in effetti sono venute. È stata la scelta più giusta, corretta e anche gratificante”.

Il Resto del Carlino - Giovedì 18 marzo 2010

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