Alla Salus in C Dilettanti, agli Stars in C Regionale e ancora alla Salus in Under 21: tutti lo vogliono e Nicolò Regazzi si fa in tre. Ieri ha affrontato la semifinale di ritorno dei playoff con le giovanili della Salus contro il San Mamolo, nel replay della finale dello scorso anno, ma all’orizzonte ci sono due sfide molto impegnative per il pivot classe 1989. Ceduto in prestito a inizio stagione agli Stars per fare esperienza, è tornato presto utile anche alla Salus dopo il ritiro di Binelli. E così ora ‘Rega’ è impegnato da protagonista nella lotta alla salvezza di entrambe le squadre. “Spero di salvarmi con tutte e due – si augura – e ci metterò il mio impegno. La situazione attuale non è buona ma i minuti per giocare li ho e quindi spetta anche a me”. Regazzi ha conosciuto la pallacanestro a Corticella, nel minibasket. Poi è passato in Virtus e lì è rimasto fino al 2006, per poi passare con alla Salus assieme ad altri compagni. “In questa società mi sono sempre trovato bene, così come nel gruppo che si è formato in questi anni con i vari Bernagozzi, Tapia, Schiassi e Ramini e con coach Ansaloni. E l’anno scorso abbiamo fatto bene, raggiungendo la finale regionale”. Nella passata stagione in prestito a Imola ha fatto la sua prima esperienza senior mentre quest’anno è uno dei punti di forza delle ‘stelle’. “Con l’arrivo di ‘Gus’ non avevo garanzie di giocare stabilmente in Salus e così, quando mi è stata proposta l’esperienza agli Stars ci ho creduto, ci sono andato, ho provato e mi sono trovato benissimo. Poi senza ‘Gus’ la situazione è cambiata e adesso ogni settimana faccio tre allenamenti in Salus più tre partite, non male”. Buona parte del tempo rimanente va dedicata agli studi. “Ho fatto il liceo scientifico a Castel Maggiore e sono uscito con 83. Sono al secondo anno di Ingegneria Civile, un indirizzo inerente la progettazione di strutture e grandi opere all’uso civile, come acquedotti e ponti. È quello che ho sempre voluto fare, fin da piccolo, e mi piace”. Cestista o ingegnere? Regazzi non ha dubbi. “Mi piacerebbe diventare un bravo ingegnere. La pallacanestro è un divertimento, che prendo con serietà, ma pur sempre un divertimento e per me non potrà mai essere una professione”. Il pivot di Salus e Stars non ha una squadra del cuore. “Da piccolo andavo a vedere il Progresso Castel Maggiore e ora il basket in tv lo seguo, ma mi piace vedere soprattutto il rugby. Non ho una squadra per cui tifare, gioco perché mi diverto”.

Il Resto del Carlino - Giovedì 4 marzo 2010

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